Le pubblicazioni HALF A CLASSROOM, che si inaugurano con il primo numero in uscita nell’estate/autunno 2020, riuniscono – a scadenza annuale – i talk dei cicli di incontri dell’omonimo seminario (https://www.unimarconi.it/it/half-a-classroom), tenuto dall’ottobre 2018 presso i CTV Marconi Studios dell’Università Guglielmo Marconi di Roma.
Il ciclo di incontri HC è nato con l’intento di costruire un percorso trasversale ai diversi insegnamenti, in ambito umanistico e non solo, connettendo saperi e prospettive metodologiche eterogenee e coinvolgendo artiste/i e studiose/i nell’ambito delle discipline estetiche, ma anche antropologiche, filosofiche, storiche, psicologiche e più specificamente artistiche. L’approccio proposto include una dimensione esperienziale e una parte performativa in cui artisti di diversa formazione e origine proporranno le loro opere e rifletteranno insieme agli altri partecipanti sui principi che ispirano le loro pratiche.
Ci sembra di particolare importanza offrire agli studenti un tale strumento a causa della divaricazione che vediamo accentuarsi in molte pratiche artistiche contemporanee tra la dimensione della sperimentazione e quella della ricerca.
Tutto ciò con l’effetto di un netto abbassamento della qualità e di un mimetismo involontario di esperienze artistiche del passato, soprattutto più recente (pensiamo in particolare alle avanguardie), senza che sia presente, a nostro avviso, una riflessione adeguata sul senso che assume la ripetizione reiterata di gesti di rottura e di provocazioni il cui significato e la cui vitalità appaiono in molti casi completamente esauriti.
Per diversi studenti che frequentano i Corsi di Laurea dell’Università degli Studi Guglielmo Marconi a cui il seminario HALF A CLASSROOM si rivolge, le pratiche artistiche sono già uno strumento importante della loro attività professionale; di tali pratiche diverse discipline offrono un solido inquadramento storico e teorico. Poiché però il lavoro creativo si muove, in un certo senso, in direzione autonoma e persino opposta rispetto alla dimensione culturale e didattica di assimilazione di contenuti, ci sembra particolarmente importante guidare gli studenti con sbocchi professionali nel mondo dello spettacolo, così come insegnanti ed educatori che già utilizzano l’arte all’interno della loro offerta formativa, in questo percorso di apprendimento. L’obiettivo del seminario è cioè di costruire per loro spazi in cui i contenuti studiati possano diventare la base per una ricerca artistica personale o collettiva e una sperimentazione, anche didattica, mirante a molteplici pratiche di inclusione, nutrita di esempi e fornita di fondamenti teorici. A tale scopo la componente esperienziale si rivela particolarmente importante, in quanto è attraverso di essa che è possibile rivitalizzare contenuti appresi spesso in maniera astratta e persino meccanica, mostrando come essi possono diventare la matrice per una sperimentazione, personale sì, ma posta in relazione con una complessità di elementi storici, culturali e teorici acquisiti in maniera consapevole.
Anche nelle pubblicazioni, che si propongono di riflettere ed elaborare ulteriormente il senso di questo percorso, il concetto guida del ciclo di seminari – l’”opera aperta” – costituirà un filo conduttore in quanto dimensione ineludibile all’interno dell’operare artistico contemporaneo e delle sue molteplici applicazioni. Strumento di approfondimento del percorso seminariale presentato, le pubblicazioni HALF A CLASSROOM si propongono esse stesse come tappe di un’“opera aperta” collettiva all’interno di un progetto di costruzione i cui confini si modificano costantemente e in cui i nostri laureandi e dottorandi hanno un ruolo di primo piano.
La pubblicazione dei volumi ha una cadenza annuale ed è previsto l’inserimento di numeri speciali aggiuntivi, in particolare a cura dei ricercatori più giovani.